Dall'anno 1.900 ai giorni nostri1900 Parziale distribuzione delle terre del demanio rimaste per secoli adibite a pascoli. L'albero del gelso che dava il nome al largo, ora piazza Garibaldi, viene abbattuto per far posto ad un vasto mercato e alla fiera del bestiame.
inizio XX sec. Viene installato il Telefono pubblico dalla Società Telefonica delle Puglie 1901 Aumentano gli abitanti (11.113) e nascono nuovi quartieri. La città si dota di un impianto di illuminazione pubblica a gas. 1903 Lavori di consolidamento delle murature del secondo e del terzo piano del Palazzo Comunale e ricostruzione di alcune parti del cornicione con i mascheroni, a seguito dei crolli del 1898. (Occorre precisare che che i mascheroni oggi visibili sono copie in cemento degli originali). 1904 Iniziano i lavori dell'impianto di illuminazione elettrica pubblica. 1907 Viene eletto alla Camera dei Deputati, nelle liste del Partito Liberale ma coi voti proletari, l'avvocato Vito Luciani, appartenente ad una famiglia di origine napoletana. 1908 In città arriva l'energia elettrica. Lunga siccità nelle campagne. 1910 Viene inaugurato l'Edificio Scolastico di via Roma, intitolato ad Edmondo De Amicis, ed hanno inizio i laori di costruzione dell'acquedotto. 1911 Ancora colera ad Acquaviva che conta 11.454 abitanti.
1914 La guerra imperialista delle potenze europee produce un sistema di alleanze contrapposte che protegge i rispettivi interessi coloniali. Quando a Sarajevo un nazionalista serbo uccide il principe ereditario austriaco gli eventi precipitano. L'Austria dichiara guerra alla Serbia e il sistema di alleanze si mette in movimento provocando una guerra che in breve tempo assume dimensioni mondiali. L'Italia si dichiara neutrale ma presto la spinta nazionalista induce la sua entrata nel conflitto.
1915-1918 Durante la Grande Guerra le conseguenze della mancanza di braccia per la coltivazione delle terre sono disastrose per i raccolti inoltre il transito dei soldati diretti a Bari o a Brindisi impoverisce ulteriormente le risorse alimentari acquavivesi.
1919 La frustazione per gli irrisori vantaggi ottenuti al tavolo delle trattative di pace (Trento e Trieste) favorisce il mito della "vittoria mutilata". Una nuova ondata di nazionalismo pervade la penisola e Benito Mussolini fonda a Milano i Fasci di combattimento, una formazione politica che mischia oppurtunamente tematiche nazionaliste, idee antiborghesi e antiliberali, anticlericalismo e antisocialismo.
1920 L'Italia seppure uscita dalla guerra come una delle quattro vincitrici (insieme a USA, Gren Bretagna e Francia) è in preda ad una gravissima crisi economica che ha profondi riflessi sulle classi e sui conflitti sociali. Mentre il proletariato industriale, specie nel Nord, forte della sua organizzazione sindacale, scatena un'ondata di scioperi per la giornata lavorativa di otto ore e gli aumenti salariali, i contadini, avendo sopporta il peso più gravoso della guerra, rivendicano la distribuzione delle terre incolte.
1921 Si svolgono elezioni politiche anticipate nel tentativo di fronteggiare l'ingovernabilità del Paese. La maggioranza torna ai liberali ma con il forte condizionamento dei fascisti ai quali si sono alleati per far fronte ai nuovi partiti di massa, a cui si è aggiunto il Partito Comunista d'Italia, nato dalla scissione dell'ala sinistra del PSI al termine del Congresso di Livorno.
1922 La paura della rivoluzione socialista fa si che buona parte della borghesia cattolica cominci a guardare come al male minore al dilagare dello squadrismo fascista.
1923-1926 Le elezioni generali, svoltesi in un clima di intimidazione, fanno registrare il successo del "listone" promosso dal Partito Fascista e a cui ha aderito anche la maggioranza dei liberali. Dopo l'assassinio di Matteotti, il deputato socialista che aveva coraggiosamente denunciato l'esistenza di brogli elettorali, una serie di leggi distrugge lo Stato liberale e istituisce il regime fascista: il Parlamento viene esautorato e vengono soppressi partiti e sindacati, le amministrazioni comunali vengono affidate a podestà nominati al governo.
1926 Alle elezioni amministrative il risultato è scontato: vince la lista fascista e i primi atti del nuovo Consiglio sono rivolti all'affermazione dei principi fascisti. E' eletto sindaco Stefano Lenoci.
1927 Per sopperire alle difficoltà finanziarie l'amministrazione pone in vendita i locali dell'ex caserma Umberto I, quelli a piano terra del Palazzo Municipale e lo stesso Teatro Nuovo.
1928 Stefano Lenoci è nominato Delegato Podestà.
1929 Il fascismo, nello sforzo di conquistarsi il più ampio consenso sociale, intraprende un'azione di avvicinamento verso la Chiesa Cattolica, che sfocia nei Patti Lateranensi. 1930 Inizia la costruzione della Cassa Armonica in piazza Vittorio Emanuele II. 1931 Su sollecitazione della Consulta Araldica l'Amministrazione comunale, sindaco Pietro Pietroforte, conferma che lo stemma della Città, che intanto conta 12.452 abitanti, deve ritenersi quello noto, cioè la fontana a tre vasche con la scritta "Pura Defluit", e che il gonfalone, con al centro lo stemma, deve avere lo sfondo celeste. 1932 Il regime, che imbocca decisamente la strada di una azione politica internazionale all'insegna dell'aggressività, ha bisogno di soldi: Mussolini si "inventa" la donazione dell'oro alla Patria.
1933 Lavori di manutenzione straordinaria al Palazzo Comunale tra cui: sostituzione dei pavimenti di legno e di argilla con nuovi pavimenti in marmette e in mattonelle di cemento, ridipintura degli infissi e reintonacatura delle superfici murarie, rifacimento di parte del cornicione, del tetto dell'ala sud e della balaustra e del loggiato ovest. 1934 Viene completata la rete urbana della fogna e iniziano gli allacciamenti alle abitazioni. 1935 Viene nominato Commissario Prefettizio Armando Giordano. 1936 La popolazione di Acquaviva è di 12.809 residenti. 1937 Nei locali del Teatro Nuovo si tiene il corso speciale per trombettieri dei giovani fascisti. Ad Acquaviva la politica di alta natalità voluta dal Duce, al fine di aumentare la forza della nazione e quindi il suo peso politico e militare, ha il suo momento storico con la premiazione di Nicola Dalò, bidello elementare, per la nascita del suo dodicesimo figlio.
1939 L'attacco nazista alla Polonia dà inizio alla Seconda Guerra Mondiale. Frncia e Inghilterra dichiarano a loro volta guerra alla Germania mentre l'URSS attacca la Polonia e la Finlandia.
1940 I travolgenti successi nazisti spingono Mussolini ad entrare in guerra contro Francia e Inghilterra nella convinzione che "un migliaio di morti da buttare sul tavolo della pace" avrebbe garantito all'Italia la sua parte di bottino. 1941 Viene nominato Commissario prefettizio l'ins. Francesco Piragine in sotituzione del podestà Carnevale, richiamato alle armi.
1943 Durante la guerra la particolare posizione geografica di Acquaviva la mette al riparo da episodi particolarmente pericolosi. Solo in una occasione si teme il peggio: la notte del 25 giugno quando viene bombardata Sannicandro alcuni preferiscono rifugiarsi presso i rifugi antiaerei ricavati nei sotterranei delle scuole elementari mentre altri fuggono verso Gioia. 1944 Sorprendentemente viene eletto sindaco, coi voti di azionisti, popolari, socialisti, liberali e comunisti, proprio l'ultimo podestà fascista, il cav. Vito Pasciolla.
1945 Finisce la Guerra e, mentre si forma un governo di unità nazionale composto da tutti i partiti antifascisti, comincia l'opera di "defascistazione".
1946-1947 Le elezioni per l'Assemblea costituente delineano i nuovi schieramenti politici. La Democrazia Cristiana (erede del Partito Popolare) è il partito di maggioranza relativa, ma emerge una forte sinistra, socialisti e comunisti, incapace però, di formare una maggioranza governativa. 1948 Entra in vigore la nuova Costituzione e Luigi Einaudi viene eletto presidente della Repubblica. Intanto i primi aiuti americani del piano Marshall consentono di avviare la ricostruzione secondo un modello economico fondato sul liberismo e sulla iniziativa privata. 1949 Si costituisce un Comitato cittadino, di cui fanno parte cittadini di ogni ceto sociale e credo politico, per protestare contro la costruzione di un grande lebbrosario nei pressi della collina di Salentino. La questione ha grossa rilevanza anche sulla stampa nazionale. 1950 Il Teatro Comunale è agibile e la gestione viene assunta da Franco Cosmo da cui la nuova ufficiosa denominazione di "Cinema Cosmo". 1951 Al primo censimento del dopoguerra Acquaviva conta 14.125 abitanti. 1952 Mentre in tutta Italia si acutizzano le tensioni sociali per la grave disoccupazione, alle elezioni amministrative si confrontano due movimenti: la DC e il cosiddetto movimento della "concentrazione" che riunisce, contro l'egemonia democristiana, tutti gli altri partiti e le organizzazioni indipendenti. Dopo un'aspra campagna elettorale vincono i partiti della concentrazione, presentatisi ciascuno autonomamente e con simboli diversi da quelli tradizionali. Il "Gallo" del PCI e la "Campana" del PSI conquistano ciascuno 7 seggi, la lista "S. Eustachio", di orientamento monarchico liberale ne conquista 6 e la DC 9. Viene eletto sindaco il dott. Giovanni Francone, socialista a cui succede dopo pochi mesi l'avv. Tommaso Ciccarone, liberale.
1953-1954 Grazie alla disponibilità di forza-lavoro abbondante e a basso prezzo si registra un aumento delle esportazioni. Si sviluppa il "miracolo economico" che trasforma definitivamente l'Italia in un paese industrialmente avanzato anche a prezzo di forti squilibri sociali che provocano emigrazione ed accentuano il divario Nord-Sud. 1955 Viene eletto presidente della Repubblica il democristiano Giovanni Gronchi. 1955-1957 Si rendono necessari importanti lavori di restauro alla Cattedrale a causa delle gravi lesioni verificatesi in seguito al cedimento del sottosuolo e alla spinta esercitata dalle arcate interne che dividono le tre navate. Per evitare il crollo della facciata vengono costruiti dei piloni di sostegno provvisori.
1956 Una nevicata primaverile, memorabile per durata ed intensità (oltre un metro), mette in crisi l'occupazione bracciantile.
1957 Le due nuove superpotenze, USA e URSS, in una lotta serrata che pone a confronto le due opposte ideologie e i due modelli di società, capitalismo e comunismo, si contendono l'egemonia mondiale dando vita a quella che viene definita "guerra fredda". 1957-1960 Numerose opere pubbliche vengono ultimate tra cui l'asilo in piazza Garibaldi e il nuovo ufficio postale in piazza Di Vagno. Vengono ultimati i lavori di restauro alla Cattedrale e quelli improntati alla necessità di adeguare il Palazzo Comunale alle esigenze di carattere distributivo ed impiantistico derivanti dall'uso pubblico del palazzo. 1960 Silvio Cirielli, abbandonato il PCI, viene eletto Consigliere Provinciale nelle liste del PSDI mentre sindaco è l'avvocato democristiano Vito Giorgio. 1961 Il concerto bandistico di Acquaviva delle Fonti, diretto dal maestro Giuseppe Chielli, vince il primo premio, ex equo con la banda del Lussemburgo, al concorso internazionale di Stoccolma. Al termine delle operazioni per il X censimento della popolazione ad Acquaviva si contano 14.664 abitanti. 1962 Elezione di Antonio Segni (DC) a presidente della Repubblica. 1963-1972 I governi di Centro-Sinistra presieduti dalla DC con la partecipazione dei partiti laici e del PSI avviano una politica di riforme ma la resistenza delle forze conservatrici e le sopraggiunte difficoltà economiche riacutizzano le tensioni sociali. Mentre esplode la contestazione studentesca ed operaia inizia la strategia della tensione scatenata dal terrorismo di destra che punta a creare, con le stragi, un clima di restaurazione autoritaria.
1964 Dimessosi il presidente Segni per ragioni di salute, il socialdemocratico Giuseppe Saragat viene eletto presidente della Repubblica. 1966 E' eletto sindaco il prof. Gaetano Battista, democristiano. 1969 Il dott. Giuseppe Majullari è nominato Commissario prefettizio. 1970 Ancora un sindaco democristiano, è il prof. Giuseppe Ieva.
1971 Elezione di Giovanni Leone (DC) a presidente della Repubblica.
1972 Per la prima volta nella storia della Repubblica il presidente Leone decreta lo scioglimento anticipato del Parlamento. Le elezioni tuttavia non producono significativi mutamenti nel quadro politico poiché i maggiori partiti conservano le precedenti posizioni.
1975-1978 Lo sposamento a sinistra dell'elettorato italiano (il PCI raggiunge il 34,4% dei voti mentre la DC cala al 36,7%) determinano l'impossibilità numerica delle vecchie coalizioni governative. In nome dell'emergenza democratica per la prima volta il PCI entra nell'area della maggioranza garantendo l'astensione a governi monocolore democristiano. 1976-1979 A cura della Soprintendenza Archeologica della Puglia vengono iniziati e conclusi gli scavi archeologici in contrada Salentino, una vasta area che sale fino a 450 metri sul livello del mare in direzione sud, sud-est, sud-ovest. Essi portano alla luce innanzitutto i resti della fabbrica della Chiesa di Santa Maria dei Salentini nonché quelli dell'insediamento peuceta con necropoli ed area di culto suburbana. Dai materiali raccolti entro i piani pavimentali e dai corredi delle tombe scavate all'interno delle case, risulta che l'abitato, nei cui pressi passava l'importante strada che collegava Bari a Taranto, raggiunse il suo maggiore sviluppo nel IV-III sec. a.C., pur non mancando segni di frequentazione dell'area dalla tarda Età del Bronzo fino all'Alto Medioevo.
1978 Si delineano in tutta la loro gravità la crisi economica e la nuova emergenza del terrorismo rosso che culmina con il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro, presidente della DC e massimo teorizzatore del Centro-Sinistra e artefice dell'entrata dei comunisti nella maggioranza governativa. Il presidente Leone è costretto alle dimissioni (scandalo Lockeed) e viene eletto il socialista Sandro Pertini.
1979-1982 Terminata l'esperienza dei governi di "unità nazionale" inizia quella dei governi "pentapartito" (DC; PSI; PSDI; PLI; PRI), uno dei quali guidato per la prima volta da un laico, il repubblicano Giovanni Spadolini, mentre il PCI torna all'opposizione. 1981 Ancora in crescita la popolazione di Acquaviva che raggiunge i 18.390 residenti.
1983 Alle elezioni politiche la DC scende al (minimo storico) 32,9 % e il PCI al 29,9% mentre avanzano repubblicani, socialisti, missini e socialdemocratici. Il nuovo governo pentapartito guidato dal socialista Craxi si rivela il più lungo della storia repubblicana.
1985-1986 Elezione di Francesco Cossiga (DC) a presidente della Repubblica. 1986-1990 In questi anni di immobilismo amministrativo e di recessione economica si assiste alla crescita della malavita locale, rappresentata da "La Rosa" di Oronzo Romano e si avverte la mancanza di sedi idonee per istituti scolastici superiori che provoca numerosi scioperi studenteschi. Latitano anche le iniziative culturali e culturali nonché i complessi e le attrezzature sportive per i giovani. L'aumento del traffico cittadino è confermato statisticamente tanto che Acquaviva è al primo posto di una classifica nazionale con il più alto rapporto tra popolazione residente e auto immatricolate.
1991 E' eletto sindaco l'avv. Carlo Laera, democristiano.
1992 Alle elezioni politiche ottengono successi due nuove formazioni protestatarie: la Lega Nord e la Rete. Mentre scopppia Tangentopoli che investe le più importanti imprese nazionali e quasi tutti i partiti politici, la mafia dichiara guerra allo Stato uccidendo in due distinti attentati i giudici G. Falcone e P. Borsellino che più l'avevano combattuta. Si dimette il presidente della Repubblica Cossiga e viene eletto il democristiano Oscar Luigi Scalfaro.
1993 Dopo un breve periodo in cui la carica di sindaco è retta dal prof. Vitantonio Petrelli (La Rete) viene nominato Commissario prefettizio il dott. Giuseppe Majullari.
1994 Si svolgono le prime elezioni politiche col nuovo sistema maggioritario. Si fronteggiano un Polo di destra, composto da Alleanza Nazionale (ex MSI), dal CCD (l'ala destra della ormai dissolta DC) e da Forza Italia, il nuovo partito-azienda dell'imprenditore televisivo Silvio Berlusconi, e i Progressisti, una coalizione delle forze di sinistra guidata dal PDS. Quello che rimane della vecchia DC rimane isolato in una sterile posizione di centro, che facilita la vittoria del Polo.
1995 Dal 1 gennaio l'ospedale Miulli assume la denominazione di "Ente Ecclesiastico Ospedale Generale Regionale Miulli". 1996
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